Fotografi Famosi

Nicolas Bruno: la fotografia sospesa tra incubo e realtà

Questo mese vi presenterò un artista straordinario, davvero fuori dal comune: il fotografo Nicolas Bruno. Entreremo insieme in un mondo oscuro, spesso terrificante, poetico e decadente. Vi porterò per mano ove la mente spesso si scosta e dove invece la fotografia di Nicolas Bruno non indugia: nell’incubo. Un racconto fotografico profondo, autobiografico, denso di significati visivi e simbolici. 

Siete pronti a conoscere l’incubo nascosto tra le pieghe dell’animo umano? Varchiamo la soglia delle ombre, entriamo nel sonno, nel sogno, nell’incubo che diviene realtà.

Nicolas Bruno: la storia dietro l’artista

Nicolas Bruno, è un fotografo il cui percorso artistico è stato influenzato in modo profondo dalla sua esperienza con la paralisi nel sonno. La paralisi del sonno è un fenomeno in cui il corpo rimane immobile e sospeso in un dormiveglia cosciente, paralizzante che induce allucinazioni cariche di terrore.

La sua connessione con la fotografia è iniziata fin da giovane, ma è stata la sua malattia che ha avuto un impatto duraturo sulla sua espressione artistica.

La paralisi del sonno ha aperto un lato della mia mente che sto ancora iniziando a capire. Essere bloccato tra il mondo del sonno e la coscienza mi offre una prospettiva altrimenti impossibile da raggiungere.

Fin dall’infanzia, trascorsa a Northport, New York, Nicolas ha dimostrato un interesse precoce per l’arte visiva. Crescendo in una città con una vivace scena artistica, ha avuto l’opportunità di esplorare diverse forme artistiche e scoprire la sua vocazione. Tuttavia, è stata durante la sua adolescenza che la sua vita ha preso una piega inaspettata.

A quattordici anni, Nicolas ha iniziato a sperimentare episodi di paralisi nel sonno, una condizione che avrebbe segnato un punto di svolta nella sua esistenza. Mentre lottava con questa malattia, è stato testimone di visioni strane e surreali durante gli episodi di paralisi, spingendolo a interrogarsi sulla natura della realtà e dei sogni. Questi momenti affascinanti e spaventosi hanno iniziato a plasmare la sua percezione del mondo e hanno agito come fonte d’ispirazione per il suo futuro artistico.

Ha trovato nella fotografia un modo per tradurre le sue esperienze personali e le visioni oniriche in opere d’arte tangibili. Le sue fotografie diventano finestre aperte su mondi fantastici e emotivamente carichi, permettendo agli spettatori di intravedere gli angoli nascosti della sua mente creativa.

Nei primi passi della sua carriera fotografica, Nicolas Bruno ha affinato il suo stile unico, influenzato da una combinazione di eventi personali e l’opera di artisti precedenti. Ispirato dai dipinti di John Atkinson Grimshaw, Caspar David Friedrich e Francisco Goya. Ha trovato ispirazione in fotografi concettuali come Joel-Peter Witkin, famoso per le sue immagini disturbanti e provocatorie, e in artisti come Salvador Dalí, noto per i suoi dipinti surrealisti. Questi maestri hanno aiutato a coltivare la sua visione artistica, fornendo un terreno fertile per esplorare il confine tra realtà e immaginazione.

Il mondo onirico di Nicolas Bruno:

Il suo è un regno di sogno sospeso, atmosfera ansiogena e mistero che viaggia sulla lama del coltello con l’occulto, popolato da immagini surreali che catturano l’occhio dello spettatore. Il suo stile fotografico distintivo è un mix di realtà e fantasia, con uno sguardo unico verso i confini sfumati tra il mondo conscio e il subconscio: vediamo nella sua fotografia scene dai fondali essenziali, estremamente dinamiche o al contrario completamente statiche ma rese estremamente reali da una produzione e post produzione talvolta cruda, tagliente.

Una delle caratteristiche chiave del lavoro di Bruno è la sua capacità di testimoniare le sue visioni e allo stesso tempo di trascinare l’osservatore nel quadro. Le sue fotografie sono avvolte da una luce soffusa che aggiunge un tocco di mistero e drammaticità alle sue opere. Queste luci giocano con le forme e le superfici, creando una profondità e una tridimensionalità che danno vita alle sue visioni.

Le ombre svolgono un ruolo fondamentale nel lavoro di Bruno. Esse aggiungono un elemento di ambiguità e simbolismo, offrendo interpretazioni multiple e lasciando spazio all’immaginazione dello spettatore. Le ombre possono essere il punto focale dell’immagine o aprirsi completamente annullandosi, dipendendo dall’effetto emotivo che Bruno desidera comunicare.

Le immagini di Nicolas Bruno incarnano un’interpretazione dell’onirico, una fusione impeccabile tra sogno, allucinazione e realtà. Il suo straordinario talento nel tessere dettagli intricati, costumi magnifici e luoghi  dà vita a una narrazione visiva che incanta l’immaginazione e risveglia emozioni profonde.

La storia di Nicolas Bruno costituisce un affascinante esempio di come un’arte così intensa possa scaturire da un qualsiasi fattore scatenante (anche una patologia personale come in questo caso). Le sue fotografie non solo esercitano un fascino magnetico su di me, ma mi spronano anche a esplorare la mia creatività .

Guardando le sue opere, mi sento trasportato in un mondo che prende vita solo nella sua mente, caratterizzato da colori cupi, atmosfere enigmatiche e personaggi fuori dall’ordinario. Quasi come se stessi partecipando anche io ad un sogno, dove la bellezza e la creatività si materializzano in forme di arte mozzafiato al limite dell’incubo.

OPERA: THE SOMNIA TAROT

Il periodo del COVID ha messo alla prova la produzione di Nicolas Bruno che ha intrapreso un progetto a cui era particolarmente legato sin dall’infanzia: i tarocchi. 

In una intervista al “My Modern Met” racconta di aver scoperto casualmente un mazzo di tarocchi della sua bisnonna nel seminterrato della casa di sua nonna. Questo incontro con le carte misteriose lo ha affascinato fin da giovane, e nel corso del tempo, ha avuto ulteriori occasioni per esplorare il mondo dei tarocchi grazie agli amici durante il liceo e l’università. La pandemia e il periodo di quarantena sono stati un’opportunità per l’artista di dare vita al progetto che aveva in mente da tempo.

La missione del progetto “The Somnia Tarot” è stata quella di reinterpretare l’intero mazzo di tarocchi di Rider Waite attraverso la fotografia concettuale, la scultura e il design dei costumi. L’artista ha sviluppato la sua personale interpretazione dei significati dietro ogni carta consultando i suoi diari dei sogni, pur rimanendo fedele alle intenzioni dei tarocchi classici. Il processo creativo, dalla fase di schizzo alla fotografia finale, ha richiesto un anno intenso in cui ha dovuto lavorare in modo più rapido. Questa esigenza ha reso necessario costruire le props durante la settimana per poter scattare più foto tutte insieme nei weekend.

La realizzazione di questa serie di 78 immagini è stata un’impresa ambiziosa. L’artista ha dedicato un mese di studio per approfondire i significati dei tarocchi e ha tenuto un blocco di schizzi per disegnare i concetti di ogni pezzo. Per creare gli oggetti di scena e i costumi, ha pianificato le giornate di riprese in modo da poter catturare fino a tre immagini in un solo giorno. I personaggi maschili della serie sono stati ritratti dall’artista stesso, mentre i personaggi femminili sono stati interpretati dalla sua sorella, dalla sua ragazza o da un’amica intima. Questa scelta ha garantito efficienza e sicurezza durante la realizzazione del progetto, soprattutto considerando il contesto della pandemia di COVID-19.

L’intero progetto ha richiesto una pianificazione accurata e un impegno costante, portando alla conclusione dell’immagine finale all’inizio di dicembre 2020. Tra tutte le immagini scattate, quella de “La Torre” è stata particolarmente memorabile per l’artista. La realizzazione di questa fotografia ha comportato la creazione e l’incendio di una casa delle bambole, con il personaggio dell’artista che la indossava sulla schiena, in un gelido contesto oceanico. Nonostante la complessità dell’idea e delle sfide tecniche, l’artista si è sentito liberato una volta completata l’immagine, che ha finalmente trovato il suo posto all’interno della collezione di “The Somnia Tarot”.

Come nascono le fotografie di Nicolas Bruno

Le fotografie di Nicolas Bruno nascono da un processo di ispirazione che parte dai suoi sogni. L’artista analizza il suo diario dei sogni, esaminando scritti e schizzi che costituiscono la base per le sue nuove composizioni. Tra i personaggi visti e le emozioni provate, seleziona quelli che guideranno l’immagine. Successivamente, Bruno crea uno schizzo approssimativo che gli servirà poi anche come “to do list”  e guida per la costruzione degli oggetti di scena e dei costumi, oltre alla scelta della location.

Lavorando quasi totalmente da solo, Nicolas Bruno realizza personalmente i suoi oggetti di scena nello studio e cerca oggetti nei negozi dell’usato quando non possono essere realizzati autonomamente. Questa è una caratteristica che io ammiro particolarmente e fa parte anche del processo creativo delle mie fotografie, forse per questo attribuisco un valore aggiunto al lavoro di questo fotografo e artista sia ispirante a 360°.

La scenografia all’aperto è un periglioso processo di incognite metereologiche: Nicolas Bruno dedica diversi giorni alla ricerca della location ideale, tenendo conto delle condizioni atmosferiche ottimali per le sue riprese, come una giornata nuvolosa o nebbiosa.

Setup & Camera Bag

Ok, vediamo cosa nasconde Nicolas Bruno nel suo zaino fotografico. Lo zaino è uno splendido Langly – Alpha Globetrotter XC uno zaino abbastanza costoso. Se amate il genere “adventure” vi lascio un paio di zaini un pò più accessibili quì sotto.

Nel suo zaino troviamo la sua amata Nikon D810 e la sua ottica preferita Nikon AF-S NIKKOR 50mm f/1.4G. Un’altra chicca che possiamo trovare è il CamRanger Mini Wireless DSLR Remote Control con il quale riesce a controllare da remoto l’inquadratura, la posa e le specifiche della macchina da presa prima dello scatto.

Immancabili le SanDisk Extreme Pro i morsetti Manfrotto e i mini fumogeni.

LE MIE CONCLUSIONI

Mi sento incredibilmente in sintonia con Nicolas Bruno, sia per il suo approccio lavorativo (che stranamente rispecchia il mio), sia per quanto riguarda le sue preferenze e lo stile che adotta. Casualmente mi sono imbattuto nelle sue opere, ma è stato istantaneamente evidente che queste creazioni si sono radicate in modo indelebile nella mia mente. Il suo universo artistico, che può turbare molti, a me invece evoca una sensazione di familiarità, come se mi stessi muovendo nella mia zona di comfort, dove ogni elemento comunica con un linguaggio che capisco perfettamente. Le forme e i colori si armonizzano in modo impeccabile, creando un’autentica sinfonia visiva che rasserena i miei sensi.

La sua dedizione nel condurre ricerche approfondite e impiegare un’enorme quantità di tempo per catturare una singola immagine non mi fa sentire “strano”. Troppo spesso, quando descrivo le mie procedure e, soprattutto, i tempi che richiedono, vengo guardato con sospetto, quasi avessi qualche strana devianza ai confini della normalità.

La sua abilità nell’esprimersi visivamente è strabiliante e le immagini si rivelano autentiche opere d’arte, creazioni di cui non mi stancherei mai di ammirare la bellezza.

NIKON - Creator's Hour

My Defining Images, a conversation with Nicola Bruno

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